di MARIO BOLLI, Presidente ARCIATEA <>
Oggi erano 13 gradi a Leon, freschino, tempo buono, a tratti coperto, gran rottura, tutta pianura anche se posta a 850 metri di quota: l’orizzonte non cambiava mai. Comunque la 7^ tappa da La Virgen del Camino a Sahagun è durata 2 ore e 40 minuti per 55,2 chilometri, con un dislivello di appena 370 metri in salita e 400 in discesa. La noia di questa pedalatea si associa bene a una riflessione sulla dottrina sociale cattolica.
La chiesa cattolica subì la secolarizzazione dei beni ecclesiastici a seguito della riforma protestante e della rivoluzione francese, poi il Risorgimento italiano eliminò anche lo Stato pontificio. Inizialmente il papa reagì con uno sdegnato non expedit, cioè vietando ai cattolici la partecipazione alla vita politica.
Poi cominciò a elaborare il lutto della perdita del potere temporale e sviluppò una strategia “dal basso” contro lo Stato liberale, che tuttora definisce come costruzione artificiale e transitoria, contrapponendogli le famiglia e le comunità locali in quanto istituzioni “naturali”.
Alla fine del XIX secolo adottò il principio di sussidiarietà, che è alla base della dottrina sociale cattolica e che è stato riaffermato da tutti i papi, da Leone XIII a Francesco I. Il principio di sussidiarietà si articola in sussidiarietà verticale (privilegiare sempre le comunità locali) e orizzontale (privilegiare sempre il privato profit e non profit); e pretende che lo Stato liberale si ritiri (sussidiarietà negativa) ma sostenga con sussidi i privati (sussidiarietà positiva).
Oggi il principio di sussidiarietà converge con il federalismo divisivo della Lega e con le privatizzazioni del neoliberismo, e è alla base dell’autonomia differenziata. Un secolo fa era usato contro il liberalismo e, ancora più, contro il socialismo. La chiesa cattolica sostenne, contro il socialismo e il liberalismo, i regimi fascisti di Mussolini, Hitler, Pavelic, ecc.; in Spagna si schierò con Francisco Franco. La vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale spinse la chiesa a adattare la sua strategia al mutato contesto.
Ma di questo parleremo più in dettaglio nella prossima tappa della pedalatea da Sahagun a Boadilla del Camino.
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