Della dignità umana (?). Dialogo tra un non credente e un cattolico (deluso)

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di VALERIO POCAR <>

NonCredente. Hai sentito? Dopo una dozzina di anni di regno e raggiunta una bella età, il Papa, se mai abbisognasse, ha avallato la diffusione di un documento che espone il punto di vista della Chiesa su molte delle questioni etiche che si discutono nella società, meglio nelle società come quella italiana, dove il suo magistero, almeno secondo la Chiesa stessa, conterebbe ancora parecchio.

Cattolico. Per il momento ne so quanto ne dicono i media, poi voglio leggere con calma il documento integrale.

NC. Giusto, non si devono dare giudizi affrettati. Ma intanto che te ne pare?

C.  Sono un po’ deluso. Forse avevi ragione tu quando, già anni or sono, dicevi che al di là di tante belle parole sulla pace, sui poveri, sui migranti, sulla misericordia, parole che chiamavi ovvietà  da parte dai un Papa, quando poi si toccano questioni relative alla posizione etica della Chiesa di Roma anche questo Papa si mostra intransigente sulla dottrina tradizionale, al pari del resto dei suoi  predecessori …

NC. Bastava tenere gli occhi e gli orecchi aperti. Quando dici “chi son io per giudicare”gli omosessuali e contemporaneamente dici che verso di loro occorre usare misericordia lasci intendere che l’omosessualità resta un grave disordine morale e poi dici che le teorie  gender (parola che chissà che vuol dire esattamente, a parte l’abuso che ne fa la propaganda clericale di coloro che scagliano il sasso della Chiesa e non ritirano la loro mano), sono pericolosissime, capisci sùbito che si dà un colpo alla botte e un colpo al cerchio, ma la prima parte è la caramella propagandistica per il pubblico di bocca buona e che ciò che conta è la seconda parte.

C. Mi ha colpito, in particolare, che si chieda che la gestazione per altri sia dichiarata un reato universale.

C. C’era già stata/o qualcuna/o che aveva lanciato questa idea e non mi era sembrato un pulpito del quale condividere la predica. Dio, patria, famiglia. Non ti arrabbiare, ma dal 1929 è passato quasi un secolo.

C. Mi colpisce soprattutto l’affermazione che nella gestazione per altri il bambino è trattato come un oggetto! Caso mai l’oggetto potrebbe essere la gestante.

NC. Bada che anch’io, da laico, ho perplessità sulla gestazione per altri e prendo in seria considerazione il rischio di sfruttamento della gestante.

C. Ma i bambini che c’entrano? Per regola sono bambini desiderati al punto che si superano grandi difficoltà, sicché si presume che saranno molto amati.

NC. Non dimenticare, però, che, mentre nella maggioranza dei casi si tratta di coppie eterosessuali nella quali la donna non può portare avanti una gravidanza e quindi non possono avere figli altrimenti, c’è anche una modesta minoranza di casi, quelli che fanno più clamore, anzi scandalo, quando si tratta di coppie gay.

C. Ma, allora, lo scandalo sta nella gestazione per altri o nel fatto che vi ricorrono coppie omosessuali maschili?

NC. La risposta dattela da te. Che sia una coppia gay o una coppia etero per me sono unioni che riguardano solo i partner. Mi colpiscono, piuttosto, due altre contraddizioni. La prima. In un mondo nel quale sembra che il problema più grave che ci minaccia sia il calo delle nascite, ormai generalizzato a livello planetario, un problema ritenuto più minaccioso addirittura del disastro ecologico, che peraltro, sia detto per inciso, è proprio dovuto in gran parte al sovrappopolamento, in un mondo siffatto appare curioso che si stia a discettare del modo in cui si procrea. Certo, il desiderio di una coppia sterile di avere comunque figli a tutti i costi può essere disapprovato o addirittura giudicato patologico, ma sembra bizzarro che sia dichiarato un reato universale, soprattutto se viene respinta senza appello la scelta di non procreare. Crescete e moltiplicatevi ecc. ecc., abbasso l’inverno demografico ecc.

C. Hai ragione, la cultura tradizionale, e anzitutto il magistero cattolico, stigmatizza la scelta di non procreare, e poi quelli che vogliono procreare a tutti i costi sarebbero da considerare criminali.

NC. Seconda contraddizione. Se vi è il timore, talora, ripeto, non infondato, che vi sia il rischio dello sfruttamento della gestante per altri, approfittando della sua condizione di fragilità, perché, invece di urlare allo scandalo e invocare la criminalizzazione, non si pensa a fissare regole che limitino questo rischio? Perché, per esempio, la gestazione per altri di natura oblativa dovrebbe essere vietata?

C. Sull’esempio della donazione di organi da vivente? La donazione tra parenti, compagni di vita, e aggiungerei tra amici fraterni dovrebbe essere ammessa, e tra parenti lo è già. Nella donazione, per esempio, di un rene tra parenti si suppone che non ci sia sfruttamento.

NC.  Personalmente penso che una coppia, qualsiasi coppia possa essere felice anche senza figlioli e dovrebbe trovare in sé stessa il modo di superare questa difficoltà, ma se non ci riesce e trova l’aiuto di una persona cara, perché no?

C. Torno all’inizio, mi sembrano tutte questioni che riguardano gli aspiranti genitori, ma che c’entra il bambino o la bambina?

NC. Questo me lo devi dire tu! Il rischio, insomma, è che una bambina o un bambino abbia due madri o anche magari che, oltre alla madre, abbia due padri: Meglio che non averne nessuna o nessuno. Continuo a pensare che la vera questione sia quella di consentire a ogni gestante di portare a termine la sua gravidanza oppure di rinunciarvi da sùbito, lasciandola libera di scegliere. Senza dover ricorrere, magari, al cassonetto…

C. Non mi ci far pensare, ché sono casi che mi tolgono il sonno.  In questi casi orrendi va usata davvero la misericordia, altro che criminalizzare.

NC. Eppure la rinascita dell’istituto della “ruota”, come da qualche parte si è fatto, è stata molto stigmatizzata.

C. Senti, sono cattolico e credo nella sacralità della vita. Meglio la ruota del cassonetto.

NC. Sulla sacralità della vita torneremo a discutere perché se ne sono dette tante, ma qui non posso che darti ragione. Però, si è fatto tardi e abbiamo parlato solo di una parte del documento vaticano dal quale siamo partiti. Non ne abbiamo commentato neanche il titolo, che parla della dignità umana. Se vuoi, riprendiamo il discorso un’altra volta?

C. Volentieri. Intanto un abbraccio.

NC. Un abbraccio anche a te e, mi raccomando, non sentirti troppo deluso.


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