Un equivoco di fondo

di MIKOS TARSIS <>
Forse c’è un equivoco di fondo. In occidente quando si parla di Hamas e di Hezbollah che non riconoscono lo Stato di Israele, si pensa che vogliano ammazzare tutta la popolazione di questo Stato o che la vogliano cacciare dalla penisola della Palestina.
In realtà si vuol soltanto ribadire un concetto molto semplice: non ci può essere pace senza giustizia e non ci può essere giustizia se non si elimina il colonialismo.
Quello che non si sopporta d’Israele è l’arroganza con cui fino adesso ha voluto imporsi, il razzismo come ideologia dominante, la pretesa d’insegnare ai palestinesi come devono vivere.
La Palestina dovrebbe essere un unico Stato laico e democratico, pluralista, aperto a tutte le religioni, rispettoso dell’autonomia locale, etnico-tribale. Dovrebbe essere un modello di convivenza delle diversità culturali.
Impedire che i profughi del 1948 o del 1967 rientrino in patria, requisire o distruggere beni immobili ai palestinesi, uccidere o imprigionare chiunque si opponga al colonialismo, imporre una determinata ideologia a sfondo religioso, far pesare la necessità di conoscere perfettamente una determinata lingua… son tutte cose che nessun ebreo al mondo dovrebbe accettare. Di più: son tutte cose che nessun cittadino al mondo dovrebbe sentirsi indotto ad accettare solo perché gli ebrei han subìto la Shoah. È assurdo essere accusati di antisemitismo quando non si condividono questi atteggiamenti totalitari.
Dov’è tutta questa intelligenza che gli ebrei rivendicano nei confronti dei palestinesi? Che fine ha fatto la loro cultura ultra millenaria? Quando inizieranno a capire che il loro precetto fondamentale (ereditato poi dal cristianesimo e dall’islamismo): “ama il prossimo tuo come te stesso”, è un principio universale che non può fare distinzioni di persone? E se proprio si fa fatica ad amare chi è diverso da noi, l’ebraismo prevede un altro precetto, non meno importante per la fondazione della democrazia: “non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te”.
Sono questi gli argomenti di cui bisognerebbe parlare in una conferenza internazionale.
La trilogia monoteistica ebraica, cristiana e musulmana è un’eredità semitica che nessuno dovrebbe mettere in discussione. Il grado di coesistenza pacifica di queste tre confessioni sarà un indice della maturità di ciò che ha ereditato il meglio da ognuna di loro: l’umanesimo laico.